Un libro sulla morte di Amy Winehouse, ma ci lascia perplessi

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Neanche il tempo di riflettere sulla prematura morte di Amy che già esce un libro che ne parla. Come facciano certi giornalisti a scrivere così in fretta resta un mistero, certo è che l’economia non guarda in faccia niente e nessuno, soprattutto alla morte quando raccontarla può fruttare tanto.

Ed ecco che ieri è arrivato nelle librerie la prima biografia post mortem di Amy Winehouse, ed è proprio l’Italia ad avere questo primato. Si chiama Amy Winehouse fino alla morte ed è stato scritto da Episch Porzioni e Prince Greedy, che sono riusciti ad elaborare in soli due giorni il prodotto editoriale.

Ventiquattro ore per raccontare la vita e la storia musicale di un’artista, certamente tormentata e piena di problemi, ma grande nella sua arte e per la sua voce. Ma non è solo l’aspetto artistico di Amy che andrebbe tutelato ma la fragilità emotiva che l’ha legata a ciò che l’ha distrutta. Ecco di cosa si dovrebbe avere rispetto, del dolore e della solitudine di una ragazza di 27 anni che, quasi consapevolmente, ha messo fine alla sua vita.

Purtroppo però, come è successo in precedenza con altri suoi colleghi illustri, l’ultimo esempio lampante è sicuramente Michael Jackson, a pochissimo tempo dalla sua morte già piovono biografie, videografie, programmi speciali e chissà quante altre cose potranno inventarsi intorno a un decesso.

Non ci resta che cercare di ricordare il suo talento, la sua voce, ciò che la rendeva speciale e non ciò che l’ha distrutta.

 

1 commento su “Un libro sulla morte di Amy Winehouse, ma ci lascia perplessi”
  1. x @Giulia ha detto:

    @Giulia?..ma Vaiaƒƒancµl0..


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