Ora Spotify suggerisce brani musicali a seconda dell’umore dell’utente
Di AmbraSpotify, il celeberrimo servizio musicale che offre ai suoi utenti streaming on demand di una selezione di tracce di case discografiche ed etichette indipendenti, ha annunciato di aver brevettato una tecnologia che consente all’applicazione di raccogliere dati dell’utilizzatore (soprattutto il tono di voce) per consigliare le canzoni. Esistevano già molti algoritmi operanti in base all’attività dell’utente sulla piattaforma, ma ora il servizio vuole diventare ancora più personalizzato. In base a queste novità, le raccomandazioni non si baseranno soltanto sulla cronologia, sullo stile musicale, sulle nuove tendenze, le nuove uscite e i casi speciali, ma sfrutteranno il riconoscimento vocale per analizzare una serie di dati riguardanti l’utente (criteri come età, accento, stato emotivo riflesso nella voce ecc.).
Tutte le informazioni raccolte analizzando la voce dell’utente verrebbero integrate con l’attività dell’utente sulla piattaforma, e anche con le playlist dei suoi amici. In questo modo, non solo Spotify offrirebbe una playlist personalizzata per l’utente, e gli eviterebbe di configurare manualmente le sue preferenze. Queste novità mostrano il pieno potenziale della avanzatissima tecnologia di Spotify, ma sarebbe opportuno che fossero presi in considerazione anche altri fattori come la privacy e l’utilizzo dei dati.
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