La musica si tinge di crimine fra Tupac e Joss Stone

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Due recenti fatti di cronaca hanno (ri)portato alla ribalta tutte quelle occasioni in cui purtroppo il mondo della musica e dello spettacolo, in una maniera o nell’altra, viene a contatto con quello del crimine. Per nostra fortuna entrambe le notizie sono in qualche modo positive anche se ne faremmo comunque a meno volentieri…

Da un alto sembra che il caso Tupac, il noto e amatissimo rapper ucciso nel 1994, stia volgendo al termine: un ergastolano, detenuti per vari crimini violenti, avrebbe ammesso la sua colpevolezza, dichiarando di essere stato pagato 2500 dollari da James Rosemond, un manager musicale di un certo rilievo, ora in fuga e ricercato dalla DEA per traffico di cocaina.
Avete letto bene, 2500 dollari, questo è quel che vale la vita per alcuni sicari.

Dall’altro lato va registrato il lieto fine di una vicenda che poteva concludersi molto, molto male per Joss Stone, la cantante soul inglese che è ormai da tempo alla ribalta e che fa parte del nuovo super gruppo messo insieme da Mick Jagger, i Super Heavy, come vi abbiamo riferito solo due giorni fa.

Due uomini sono stati fermati dalla polizia, i due erano a bordo di un furgone nei pressi dell’abitazione della Stone, avevano viaggiato più di duecento miglia e avevano a bordo mappe dettagliate della casa, delle spade (!), corda e un sacco per cadaveri.

I due stavano preparando con ogni probabilità un rapimento o un omicidio e sono stati fermati grazie al senso civico dei vicini, che hanno segnalato alla polizia il veicolo sospetto. Tutto è bene quel che finisce bene e Jess Stone non è entrata minimamente in contatto con i due malviventi.


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