Il concerto degli U2 a Milano: mix di musica e politica
Di nicolettaBen 77.000 spettatori ieri sera allo stadio Meazza di San Siro, a cui la più nota band irlandese di tutti i tempi – a cui è stato concesso in esclusiva un livello di decibel più alto del solito – ha regalato una bellissima notte. A dire il vero, l’avvio del concerto non è stato dei migliori. In un certo senso il gigantesco palco a forma di enorme granchio venuto da chissà quale mondo misterioso, ha lasciato così stupiti da relegare la musica in secondo piano per qualche tempo. Ma poi Bono è riuscito a spazzarlo via con una battuta: “Che ne dite di questa porcheria tecnologica?”
Le storie di No Line on the Horizon sono parse quasi fragili di fronte a giganti come A Beautiful Day, che hanno permesso a Bono di parlare dell’incertezza del futuro, in questo mondo che vive momenti assai difficili. Ma la musica può dare il suo piccolo contributo, specie se messa nella bocca di un tipo come Bono Vox e compagni. Pezzi impegnati come Pride e Sunday, Bloody Sunday hanno ricordato che cos’è il mondo degli U2. Poi con Angel of Harlem è stata data una carezza a Michael Jackson, nelle stesse ore in cui in un altro continente stava terminando la sua cerimonia funebre.
Una nota famigliare con il compleanno della figlia di Bono festeggiato con lei sul palco. E poi l’approdo sui temi politici, con le parole del vescovo Desmond Tutu sui mali dell’Africa, l’appello in favore della leader dell’opposizione birmana, Aung Sun Su Ky. E infine, prima di dedicargli One, parole precise e dirette per rimproverare a Berlusconi le promesse non mantenute verso i paesi poveri. Un ammonimento che forse questa volta non cadrà nel vuoto, visto che proprio in queste ore sta prendendo l’avvio il vertice dei G8, e tutto il mondo è testimone.
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