I fratelli Bergamasco
Di Alessia ArmeniseBelli, forti, sexy ma soprattutto sportivi. I fratelli Bergamasco sono i rappresentanti italiani più conosciuti di uno sport, il rugby, che nel nostro paese, sta iniziando a farsi sentire da poco, oscurato purtroppo dal calcio come tutti gli altri. Abbiamo avuto il piacere di vedere i campioni di questo sport in mutande, nel vero senso della parola, per Dolce&Gabbana. Ancor meno vestiti abbiamo potuto ammirarli nel calendario dello Stade Français, la squadra in cui entrambi giocano.
Ma i due fratellini di Padova sono già stati notati dalla nostra televisione. Le Iene, Chiambretti Night, Parla con me e molti altri programmi li hanno visti protagonisti e più che sullo sport, le domande delle interviste sono state incentrate sulle famose foto hot che ne hanno fatto due sex symbol.
Una trasmissione che non ha sicuramente reso giustizia ai nostri due campioni e al nobile sport che praticano è Chiambretti Night. La serata è andata avanti minuto per minuto, a sottolineare la natura rude del rugby. Battendo spesso su gli sporadici casi di risse dopo partita o di infortuni dei giocatori. Ma il Signor Chiambretti ha mai visto una partita di rugby? Non credo.
Io, che ammetto di essere un’appassionata di questo sport, ne ho viste molte e lo spettacolo che offre è molto diverso da quello a cui ci ha abituato il calcio. Per fortuna. Famiglie con bambini sugli spalti e tifosi avversari che si abbracciano e godono insieme della partita, sono fenomeni normali nel rugby, mentre di certo non possiamo dire lo stesso del nostro sport nazionale. I giocatori a fine partita si danno la mano e, per concludere in belezza, c’è il “terzo tempo”, una tradizione che prevede che i giocatori di entrambe le squadre si ritrovino con i tifosi per festeggiare tutti insieme la fine della partita. Questo è uno sport che insegna davvero i valori che tutti gli sport dovrebbero insegnare, primo fra tutti il rispetto per l’avversario.
Quindi, prima di fare della pubblicità negativa falsa e gratuita bisognerebbe pensarci. O almeno guardare una partita.
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