Happy di Pharrell Williams: manifesto della felicità desiderata nella crisi

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Happy di Pharrell WilliamsPotremmo definirlo una febbre virale che dilaga nei cinque continenti, fino agli angoli più sperduti della Terra. E’ il fenomeno Happy, la canzone di Pharrell Williams che da novembre a questa parte è divenuta una mania collettiva. Si contano a migliaia i videoclip in cui gente comune canta e balla sulle note del tormentone. Pubblicati sul web, i selfie vengono condivisi a livello planetario. Certo, Pharrell aveva dato il buon esempio lanciando la canzone con un video di ben 24 ore girato nell’arco di una giornata con la canzone come file conduttore dall’inizio alla fine. I fan non hanno fatto altro che emularlo nel loro piccolo, tentando di dare vita a un’interpretazione creativa oppure tentando di distinguersi dalla massa di bravi ballerini di cui è pieno il mondo, proprio per i loro modi impacciati e ridicoli. Un sito raccoglie i videoclip prodotti e postati in ogni parte del mondo, con tanto di cartina interattiva per cliccare le località desiderate e alcuni dei videoclip postati sono dei veri capolavori.

Ma questo brano, colonna sonora del film Cattivissimo me 2 non ha vinto l’Oscar a cui era candidato, ma se da un lato il successo strabiliante che sta riscuotendo pare frutto di un’astuta operazione di marketing a costo zero, dall’altro è fuori di dubbio che la scossa elettrica che il pubblico riceve dal brano è capace di diffondere un gradito virus di ottimismo, forza e allegria. Sentimenti che riescono almeno per qualche tempo a cancellare il grigiore che regna nel mondo da quando parole come crisi, deficit, spread e default hanno dipinto sui volti della gente. Happy è in fondo nella mente delle persone un invito a non arrendersi, a credere che potremo farcela tutti insieme.


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