Ezio Bosso: “Non potrò più suonare il pianoforte”

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Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere. Con queste parole sincere e chiarissime si è espresso Ezio Bosso, il 48enne pianista, compositore e direttore d’orchestra torinese nel corso di un incontro con il pubblico nella Fiera del Levante di Bari (presentato dal governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano).

Finora la patologia degenerativa di cui Bosso soffre da otto anni a questa parte non era riuscita ad avere la meglio su di lui. Ma Ezio continua a vincere la battaglia con la sua onestà e positività e con una attività instancabile. Durante l’evento, con il cane Ragout accanto a sé ha fatto un ampio intervento in cui ha toccato l’importanza del talento per la musica e l’arte, che però non può prescindere dalla severa disciplina quotidiana. Ha parlato della musica come un meraviglioso linguaggio universale che mette in comunicazione culture e retaggi diversi. Ha chiesto e ottenuto un applauso per l’articolo 9 della Costituzione italiana, in cui sono raccolti in un unico discorso la musica, l’arte e il paesaggio, aggiungendo Ma se di quelle cose non ci prendiamo cura, spariscono e ce ne accorgiamo quando le perdiamo.

A proposito della disabilità ha detto che è negli occhi di chi guarda, perché il talento è talento e le persone sono persone, con le ruote o senza. Lezioni di musica, e anche di vita. Grazie, Ezio!


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