Concerto degli U2 a Roma: la notte più bella di sempre
Di AmbraI romani che non abitano troppo lontano dallo stadio Olimpico hanno ringraziato il vento che ha trascinato fino a casa loro la voce di Bono e tutto il concerto degli U2. Altri 58.000 hanno avuto la fortuna di assistere da vicino a quella che il frontman stesso ha definito come “la più bella notte di sempre”. E stasera si bissa, per la seconda e ultima data prevista nel nostro Paese per festeggiare i 30 anni dall’uscita dell’album The Joshua Tree.
Bono non ha avuto paura di dire più di una frase in italiano, con sincero affatto: “Siete fantastici, siete una famiglia” – peraltro da sempre ricambiato. Il pubblico era preparato a dovere: sugli spalti, mentre la band cantava With or without you sono comparsi migliaia di fogli colorati a comporre la scritta “30” e il profilo del Joshua Tree, l’albero del deserto californiano che ha dato il nome al celeberrimo disco uscito nel 1987. L’album è stato suonato per intero, tra l’altro con le canzoni nello stesso ordine della pubblicazione iniziale dopo un’introduzione che voleva riassumere la loro storia musicale prima della suddetta pietra miliare nella storia della musica. L’acustica dello stadio non è ideale per il rock degli U2, ma il pubblico ha ballato e cantato a squarciagola per tutto il tempo.
Come al solito, Bono ha dato prova del suo costante impegno sociopolitico, con parole di critica per l’attuale presidente degli Stati Uniti, richiami ai diritti civili, alla democrazia negata, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni epocali (con un ringraziamento all’Italia per il suo impegno nell’accoglienza). Molto significativo anche l’omaggio alle donne con una sfilata di foto di figure femminili molto disparate, da Rosa Parks a Patti Smith, ad Angela Merkel a Christine Lagarde. Il finale è stato tutto un crescendo con Beautiful Day, Elevation, Vertigo, Ultraviolet, One, Litte Things.
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