Caparezza: il suo nuovo album colpisce e fa riflettere
Di Serena BertainaExuvia è il nuovo album, uscito il 7 maggio, di Michele Salvemini, in arte Caparezza. Il termine si riferisce a ciò che resta della muta dell’insetto e sta a identificare il segno di una rinascita. Il lavoro precedente del cantante, Prisoner 709, finiva con una fuga dalla prigione mentale del rapper. Invece, in quest’ultimo disco, il cantautore si trova sperduto davanti a una foresta, luogo simbolico per eccellenza. In 14 canzoni il lavoro disegna una sorta di passaggio: come illustra la copertina con due cerchi collegati da una spirale, altro simbolo della rinascita.
Come da tradizione Caparezza riempie i suoi dischi con citazioni su cui invita il pubblico a riflettere. Dai registi Federico Fellini e Kubrick, a modelli musicali come Beethoven e i Talk Talk, ma anche i miti greci. Nel disco parla anche della morte e ha affermato: “nel brano La certa è proprio lei a parlare cercando di scuoterci per dare il meglio di noi da vivi”.
Nella canzone Come Pripyat (la città deserta dopo l’incidente di Chernobyl) il cantante dichiara la sua critica contro il presente. Infatti, secondo lui, il rap è diventato esaltazione dell’opulenza. Ma nel disco il suo obiettivo è stato soprattutto parlare di sé ed è soddisfatto della scelta che ha fatto. Caparezza tornerà a esibirsi dal vivo nel febbraio 2022.
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