Ancora guai per Lindsay Lohan

“Bene o male l’importante e che se ne parli”, sembra proprio questo il motto di Lindsay Lohan, che pare non sia ancora riuscita a mettere in ordine la sua vita.

Questa volta, si tratta di droga. L’attrice è risultata, infatti, positiva al test della cocaina rischiando, quindi, di finire nuovamente in cella.

Proprio non le sono bastati i tredici giorni passati a luglio in un carcere di Los Angeles né i novanta giorni in un centro per la disintossicazione. La cantante statunitense, a cui era stato permesso di tornare a casa in cambio di una sorveglianza medica e psicologica, non riesce ad uscire dal vortice di dipendenze in cui è caduta ormai molto tempo fa.

Eppure, solo all’inizio di quest’anno, la giovane artista parlava così in un’intervista al tabloid britannico The Sun:

“Ho toccato il fondo quando mio padre è diventato un personaggio pubblico. Ho troppo abusato di sostanze e non era la risposta ai miei problemi. Ho provato a nascondere i miei problemi dietro l’alcol, la cocaina e sostanza che alterano la mente. Adesso sono in uno stato in cui non ho bisogno di usare niente e provo emozioni perché lo decido io. Non ho mai voluto essere vicina a perdere tutto quello per cui ho sempre lavorato e ho aspirato avere per tutta la mia vita. Ho fatto qualche errore terribile dai cui ho imparato – questo ha probabilmente salvato la mia vita.”

La carriera, per non dire la vita, di Lindsay, ha tutta l’aria de essere destinata a naufragare.

La Lohan non è, però, l’unica star ad aver fatto parlare di se più per le proprie dipendenze che per la propria carriera. Potremmo fare milioni di esempi partendo da Kate Moss fino a George Michael. Ma, secondo voi, cosa li porta fino all’autodistruzione? E soprattutto, perché alcuni, come la già citata Kate Moss, dopo lo scandalo lavorano e guadagnano più di prima?