Addio Jason Molina

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Capita spesso, quando si scrive di cinema o di spettacolo, di dover parlare della morte di un artista. Le redazioni più grandi hanno spesso coccodrilli già pronti, quelle più piccole si arrangiano come possono, scrivendo parole di circostanza, cercando di risultare empatici ma non generici e, spietatamente, provando anche a suscitare qualche commento o qualche like da parte dai lettori, visto che ci hanno inculcato che lo spettacolo deve continuare sempre.

Nulla di male, non scandalizziamoci e anzi, guardiamo a quegli articoli come a giusti tributi nei confronti di grandi artisti, è fin troppo facile puntare il dito su certi meccanismi editoriali e penso che sia ancora possibile distinguere caso per caso.

Ed è un coccodrillo quello che sto scrivendo anche ora, parlandovi della morte di Jason Molina, scomparso sabato scorso, ma poco importa perché per una volta tanto, in mezzo a molti post su persone che ci hanno lasciato ma della cui musica poteva importarmi o meno ma sempre in modo distaccato, io per Molina provavo un affetto sconfinato e lo seguivo da parecchi anni.

Non ho voglia di farvi un elenco dei dischi, dei gruppi, della sua carriera, per molti di voi sarebbe solo un susseguirsi di nomi che non dicono nulla e i pochi che invece lo conoscono già sanno. Devo almeno nominarvi Songs: Ohia e Magnolia Electric Co, ecco, ma al di fuori di questi due obblighi no, nient’altro. Era un grande, uno dei migliori per me.

Ha riempito molte mie giornate, moltissime. Non era una persona felice, ha avuto per molto tempo problemi con l’alcol e alla fine è stato proprio l’alcol a portarselo via, non aveva ancora compiuto 40 anni.
E le sue composizioni hanno spesso avuto a che fare con la sensazione del buio che si avvicina, della sconfitta, del non riuscire a impedirsi di far del male alle persone care, di non riuscire ad andare avanti.

Ho il grandissimo rammarico di non averlo mai visto dal vivo, quando è passato qui a Milano ero stanco, sono stato pigro, ero sicuro che avrei avuto altre occasioni.
Così non è stato.

Magari, ecco, se non lo avete mai sentito nominare provate ad ascoltare le canzoni che embedderò qui sotto e, se vi sono piaciute, provate a cercare altro, i mezzi li avete, google sarà vostro amico.
Hammer Down, Jason, ora puoi davvero riposarti e guarire.
Hammer down, heaven bound
Sometimes I forget that I’ve always been sick
And I don’t have the will to keep fighting
Hammer down, heaven bound

1 commento su “Addio Jason Molina”
  1. Sustuso ha detto:

    Tristezza……


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