Addio a Edwin Hawkins, star del gospel, autore di ‘Oh Happy Day’
Di AmbraEdwin Hawkins, pianista, cantante, compositore e arrangiatore si è spento ieri nella sua casa in California, all’età di 74 anni, dopo una difficile lotta contro il tumore al pancreas. Il suo nome rimarrà per sempre legato al celeberrimo brano gospel Oh Happy Day, sviluppato a partire da un inno del XVIII secolo e inciso dagli Edwin Hawkins Singers nell’album Let Us Go into the House of the Lord del 1967 e poi nel 1969 come singolo con cui vinse il Grammy Award for Best Soul Gospel Performance. In Italia è considerato erroneamente un canto natalizio, ma in realtà celebra il “giorno felice” (happy day) in cui Gesù “lavò i miei peccati” (washed my sins away) e ci insegnò a “vegliare, lottare e pregare” (watch, fight and pray) e a “vivere felici ogni giorno” (live rejoycing every day).
Edwin Hawkins, considerato uno dei padri della CCM (Contemporary Christian Music), proveniva da una famiglia di musicisti e, pur avendo studiato architettura di interni, coltivò sempre la passione musicale come direttore di un coro, il Northern California State Youth Choir. Il loro primo album riuscì a mixare a meraviglia le sonorità del gospel con quelle del rhythm-and-blues e includeva Oh Happy Day. La melodia orecchiabile catturò l’attenzione di una radio locale e divenne immensamente famosa, prima negli USA a poi nel mondo – cambiando totalmente la vita di Edwin. Nel corso dei decenni è stata cantata da tutti i più grandi artisti, da Aretha Franklin a Elvis Presley a Susan Boyle. Ai puristi del gospel che lo avevano criticato per aver lanciato un brano troppo commerciale e con esso la tendenza a introdurre generi più moderni nel canto religioso Edwin Hawkins aveva risposto: “Potrà sembrare musica molto mondana, ma se le parole parlano del Signore, è pur sempre gospel”.
Biografia di Edwin Hawkins sul portale Gospel.it.
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L’ho conosciuto personalmente, persona straordinaria. Un vero gentleman.